Fulvio Terzappi

martedì, settembre 11, 2007

Cose che forse oggi non è il giorno adatto per scriverle:

Nel giro di pochi giorni sono ricomparse due icone dei primi anni 2000: Bin Laden e Britney Spears.
Trascuro la sconcertante apparizione di Britney agli MTV awards e mi concentro su Bin.
C’è questa cosa che ormai i suoi messaggi - certamente non aiutati dalla pessima qualità dell’audio - sono diventati piuttosto incomprensibili (sembrano un mix fra le interviste a Cossiga e una versione un po’ più erudita dei proclami da candidato sindaco di Vent). Cosìcchè, l’attenzione si è spostata sul suo nuovo look: al posto della sfilacciata barba bianca da pastore afgano, un barbino nero da figo.
Ecco, mentre pensavo una cosa del tipo “ma chissà cosa ne pensa Bin delle attenzioni dedicate al suo look”, mi è venuta in mente questa cosa qui sotto (anche perché me l’ha ricordata richi un paio di settimane fa). Che oltre ad essere una delle scene più comiche che io abbia mai visto, secondo me le cose in casa Laden funzionano più o meno così.




(ad ogni 11/9, mi torna sempre in mente un altro episodio terribilmente comico. Ed è quando a Bologna ci catapultammo dentro al cinema Arlecchino convinti di vedere Farenheit 9/11 e solo a film cominciato ci accorgemmo che stavano proiettando “Histoire de Marie et Julienne”, lentissimo dramma sentimentale di Jacques Rivette ottantenne regista francese. Non ce l’ho né con i vecchi né con i francesi, è solo per farvi capire che genere di film fosse)

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