Fulvio Terzappi

martedì, giugno 06, 2006

Di un gattino annaffiato che miagolerà..

(questo post nemmeno lo dovrei scrivere, tanto mi vergogno e tanto risulterà sconclusionato. Ma spero che questo blog sia già in avanzato stato di necrosi, cosicchè nessuno lo possa leggere)

PREMESSA 1: Io, a uno che svariati anni fa si presentò sul palco di SanRemo, ed ebbe il coraggio (ok, seppur accompagnato da una signorina altrettanto svergognata) di cantare obrobri del calibro di "trottolino amoroso dududadadà", nemmeno dovrei prestare attenzione. Eppure, lo sto per fare.
PREMESSA 2: Qualche mese fa, ascoltando un programma radio, il mio intellettuale di riferimento (che è molto poco intellettuale,o meglio, il padre lo è, anche se se ne sta in carcere) espose la teoria per cui "ogni cantante, che abbia fatto almeno 2 o 3 dischi, deve averci infilato (anche per sbaglio) almeno una canzone ben fatta". E portava ad esempio "non me lo so spiegare" di Tiziano Ferro.

Ecco,a parte queste premesse utili solo per mettere le mani avanti, vengo a i fatti:
Due settimane fa, verso le 11,30 di sera, mentre ceno, accendo la radio, per ascoltare la replica notturna del programma comico radiofonico del momento. E ospite c'è quel signore di cui non voglio scrivere il nome, quello della premessa 1, quel cantante dai lunghi capelli biondi. Quello che io ho sempre considerato un disastro. E canta una sua vecchia canzone, che forse ho già sentito, che forse è piuttosto famosa. E sarà perchè sono stanco, che ho studiato tutta la sera, sarà perchè sono un pò triste perchè è da due settimane che sono a trieste. Bè, insomma, questo, con la sua voce odiosa, canta "1950" (più comunemente conosciuta con il nome di Serenella), e la canzone mi piace. E anzi penso, che alla fine il mio intellettuale di riferimento abbia proprio ragione.

Paolo Mieli dopo aver letto il post mi ha chiesto di chi tratta. Allora io ho dovuto pronunciare le parole "Amedeo Minghi". Lui mi ha guardato e ha fatto scena muta, se ho ben capito temeva fosse l'unico eroe del risorgimento italiano a lui non noto. Poi mi ha detto di scrivere una lettera a Sergio Romano.

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